Parodontosi o piorrea? I mille nomi di una stessa patologia

Fabio Betteti

Fabio Betteti

Parodonto e parodontite: un’analisi etimologica

Oggi voglio parlare della malattia parodontale da un punto di vista differente dal solito. Non vedremo come si cura, né quali sono i sintomi e la sua epidemiologia (qui potete trovare un focus sulla malattia parodontale), ma ne parlerò sotto l’aspetto del linguaggio in uso, cercando di fare un po’ di chiarezza nella variegata terminologia esistente per descrivere questa patologia. Si osserva tuttora una certa confusione intorno alla nomenclatura e alla terminologia proposta ed adottata dalle varie Scuole di Parodontologia Europee ed Americane e questa confusione determina poi – in chi non ha le competenze – un senso di smarrimento quando tenta di comprendere le innumerevoli informazioni disponibili nella rete e riguardanti la malattia.

“Ma con i termini parodonto e periodonto si intende la stessa cosa o sono realtà diverse? La parodontite è differente dalla malattia parodontale? Cos’è la piorrea, è una malattia diversa dalla parodontite? E la parodontosi? E la periodontite?”

Con il termine parodonto si è soliti intendere quell’insieme di tessuti che sono disposti a stretto contatto con il dente e che gli fungono da supporto, trattenendolo nell’alveolo e quindi nelle ossa mascellari. È una parola che deriva totalmente dal greco pará che significa “presso, accanto” e odóntos “dente”. Una volta era in uso anche un altro termine che descriveva questo complesso anatomico ed era “paradenzio”, ma è stato criticato e successivamente abbandonato a causa della sua formazione etimologica ibrida: infatti mentre il prefisso parà– deriva dal greco, dentium deriva dal latino.
Le parodontiti sono quindi quelle affezioni morbose che coinvolgono parzialmente o totalmente (vedi più avanti) i tessuti che stanno in stretta vicinanza con il dente: la gengiva, il ligamento parodontale e l’osso alveolare.

L’uso di “periodontite” nei paesi anglosassoni

Gli anglosassoni hanno invece in uso i termini di “periodonto” e di “periodontite” intendendo anatomicamente e patologicamente quello che sta intorno al dente e infatti perí in greco significa “intorno”. Questi termini però, se pur corretti dal punto di vista etimologico, possono creare una certa confusione nel senso anatomo-topografico. Infatti, per noi europei, il termine periodonto descriverebbe solo ciò che sta immediatamente intorno al dente e cioè, anatomicamente parlando, quello spazio tra osso alveolare e radice occupato da fibre connettivali che nel loro insieme vengono appunto chiamate “periodonto”, ligamento parodontale, ligamento alveolo-dentale, membrana periodontale o anche desmodonto per i francesi.

Le Scuole Scandinave invece hanno fatto propria la pragmatica terminologia anglo-americana e quindi ritroviamo nella loro produzione scientifica le voci periodonto e periodontite. A livello specialistico poi troviamo un’ulteriore distinzione in gengivite e parodontite a seconda delle strutture tissutali coinvolte dall’infiammazione: gengiva (c.d. parodonto superficiale)→ gengivite; mentre se sono interessati anche ligamento parodontale ed osso alveolare (c.d parodonto profondo) → parodontite.

Parodontosi: un termine equivoco

Un altro vocabolo che talora ritroviamo come sinonimo di parodontite / parodontopatia / periodontite / malattia parodontale è quello di parodontosi, dove il suffisso –osi, di origine greca, nella terminologia medica e botanica indica una lesione, una manifestazione morbosa, uno stato di malattia. Questo termine però – secondo il mio pensiero e non solo il mio – potrebbe equivocare la patogenesi della malattia poiché il suffisso -osi implica anche un processo degenerativo (vedi ad es. artrosi), mentre nella parodontite c’è un processo infiammatorio che determina il danno. Infatti nella terminologia medica l’uso del suffisso -ite indica proprio lo stato di infiammazione di un tessuto o di un organo (vedi ad es. artrite, polmonite, pulpite ecc.).

Diciamo che parodontosi è un termine ormai superato nel linguaggio scientifico attuale, anche se qualcuno continua ancora ad avvalersene.

E la piorrea?

Dell’antica voce “piorrea alveolare” possiamo dire che è ancora in uso nel linguaggio comune come sinonimo “volgare” delle malattie parodontali. Nel linguaggio medico remoto, indicava la riacutizzazione dell’infiammazione cronica sottostante la gengiva con formazione evidente di uno scolo di pus

In definitiva, lasciando da parte le disquisizioni linguistiche ed accademiche possiamo dire che generalmente i termini parodonto e periodonto hanno il medesimo significato anatomico come pure dal punto di vista clinico i termini parodontopatie e malattie parodontali, parodontiti e periodontiti.

Concludendo questo breve commento spero di aver chiarito – in poche righe – alcuni leciti dubbi sulla terminologia esistente contribuendo, così a rendere più facile nel lettore generico la comprensione degli argomenti riguardanti le malattie del parodonto.

Dr. Fabio Betteti

Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova nel 1983. È stato allievo del dott. Gianfranco Carnevale frequentando il corso biennale di perfezionamento in Parodontologia (1987-1988). Si è perfezionato in Implantologia sotto la guida del Prof. Ugo Consolo all’Università di Modena e Reggio Emilia (2005). Ha inoltre frequentato corsi nazionali e internazionali di aggiornamento e perfezionamento in chirurgia parodontale e implantare e corsi di endodonzia. Si occupa prevalentemente di endodonzia e terapia parodontale.

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