Analgesia relativa secondo Langa

Analgesia relativa secondo Langa:
l’ansiolisi con protossido d’azoto

Gran poche sono le persone che si avvicinano ad una seduta odontoiatrica “volentieri”, un po’ per la fatica di dover stare del tempo a bocca aperta, un po’ per il timore del fastidio, dei rumori poco rilassanti..
Gran poche sono le persone che sanno che tutto questo può essere addolcito grazie all’uso della Analgesia Relativa (R.A.) secondo Langa, ovvero la tecnica di ansiolisi con protossido d’azoto.
Forse qualcuno ne ha sentito parlare come una tecnica di “sedazione” che si usa nei bambini. Vorrei fare chiarezza sull’argomento.
Il termine “sedazione”, relativo a questa tecnica, va accompagnato da alcune precisazioni altrimenti si rischia di intendere ciò che non è. Facciamo un passo indietro per capire meglio.

L’R.A. è uno strumento eccezionale per prevenire e/o curare l’ansia che si prova dal dentista ad ogni età e una vastissima categoria di persone può beneficiare da ciò che con l’RA si è in grado di ottenere: dai bambini piccoli poco collaboranti, ai bambini più grandicelli con o senza paura del dentista, agli adulti che vivono con ansia la seduta dal dentista, a quelli a cui venire dal dentista non fa né caldo né freddo ma se si potesse rendere il tutto più piacevole verrebbero più volentieri, a chi soffre di accentuato gag reflex (cioè riflesso del vomito), alle persone con problemi di salute.

In queste ultime in particolare la tecnica trova indicazione di utilizzo molto preciso e raccomandato, infatti, ciò che danneggia questi pazienti è lo stress, l’adrenalina prodotto dal nostro corpo in situazioni di “allarme” più o mendo subdolo. L’abolizione dello stress grazie alla sensazione di benessere regalata dal protossido d’azoto e la costante iperossigenazione che aiuta a non affaticare il corpo, aiuta a condurre la seduta in sicurezza clinica.

In cosa consiste l’analgesia relativa?

L’utilizzo dell’A.R. sec. Langa consiste nella somministrazione attraverso una mascherina nasale (tipo quella da aerosol ma che coinvolge solo il naso) di una miscela di ossigeno e protossido d’azoto in percentuali variabili.

È nozione comune che l’ossigeno sia un componente dell’aria ambientale che respiriamo, un qualcosa che ci “ricarica”, un farmaco salvavita.

Ma cos’è il protossido d’azoto? È’ una molecola gassosa dall’odore dolciastro scoperto da un chimico inglese, J.Priestley, nel 1772. I primi utilizzi da parte di H. Davy, anch’esso chimico inglese, ne resero nota la straordinaria proprietà analgesica (attenuante la sensazione di dolore), tanto che entrò nel corrente uso medico di quell’epoca come anestetico. Altra rilevate proprietà è che la molecola non viene metabolizzata da nessun organo del nostro corpo, cioè agisce solo mentre viene respirata e dà, appunto, come effetto, una sensazione di benessere e rilassatezza, eliminazione del riflesso del vomito, del disagio e dell’ansia e del nervosismo, che svanisce nei 3/5 minuti successivi in cui si smette di respirarla (cioè quando viene totalmente eliminato mediante l’espirazione).

Il termine “sedazione” in questo ambito può essere quindi riferito a questa sensazione di benessere e rilassatezza in quanto lo stato di coscienza rimane pressoché invariato, il paziente comunica normalmente e risponde alle richieste.

Ho accennato prima alle percentuali variabili della miscela utilizzata in ambito odontoiatrico, e mi riallaccio per sottolineare un pregio estremamente importante e significativo della tecnica: poter “dosare” la sensazione di benessere a seconda di quanto realmente serve in quel momento per ogni specifico paziente. Ciò è permesso grazie alla tecnologia dell’apparecchiatura in dotazione, dotata di un sistema digitale che permette di erogare la proporzione desiderata in maniera molto precisa (il riferimento è la percentuale di ossigeno e protossido d’azoto), regolabile durante tutta la seduta (ed è il paziente che “se la regola” in base allo stato di benessere che percepisce), registrabile per le sedute successive. La macchina inoltre, è dotata di un sistema di sicurezza molto avanzato che impedisce di scendere oltre la percentuale di ossigeno del 30% (si consideri che la percentuale di ossigeno dell’aria atmosferica è del 21%mol), perciò anche in condizioni di massima percentuale di erogazione di protossido d’azoto si è sempre più ossigenati di quando respiriamo l’aria ambientale.

Un passaggio fondamentale per conoscere e comprenderne pregi e benefici è trovare il Base-Line di ogni paziente, ovvero la proporzione quantitativa delle due componenti della miscela (ossigeno e protossido d’azoto) adatta per ogni paziente, riferimento che si rileva in una seduta dedicata (Titolazione), provando il tutto.

Il rapporto con la seduta dal dentista cambia in modo radicale.

Per la gestione dei bambini poco collaboranti o semplicemente timorosi ( e chi non lo è almeno un pochino??) non risulta essere la bacchetta magica che risolve tutte le difficoltà legate a dover lavorare in bocca a piccoli pazienti: chiaramente il tutto va affiancato da altre modalità di approccio come la gentilezza, la pazienza, l’ambientazione, le spiegazioni, la sequenza di sedute di approccio, la dolcezza di personale formato a comprendere la delicata psicologia dei bambini e di chi bambino non lo è più ma porta il peso e le conseguenze di esperienze negative in ambito odontoiatrico.

Faggian Clinic

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