MIH: Molar and Incisor Hypomineralization

Aiutiamo la SIOI Giovani nella lotta alla MIH

L’associazione SIOI Giovani – Società Italiana di Odontoiatria Infantile – di cui faccio parte come referente, sta conducendo uno studio allo scopo di verificare l’incidenza delle erosioni dentali in un gruppo di bambini tra i 3 ed i 12 anni e di studiare i possibili fattori causa delle erosioni in età pediatrica.

Il protocollo operativo prevede di individuare i bambini affetti da MIH (Molar Incisor Hypomineralisation, è un disturbo della mineralizzazione negli incisivi permanenti e dei primi molari nella mandibola superiore e inferiore), osservare e classificare le lesioni in base al numero e alla loro qualità e compilare un questionario. In questo modo, e con il prezioso aiuto dei genitori, vogliamo aumentare le conoscenze circa il trattamento e la prevenzione di questo problema molto diffuso tra i più piccoli.

Ma facciamo un passo indietro e vediamo insieme in che cosa consistono le MIH.

Sempre più spesso capita di notare la presenza di macchie opache di colore bianco candido o giallo-marrone sui denti che spuntano, dopo tanta attesa, nella bocca dei bimbi. Queste macchie dai contorni irregolari sono delle aree di smalto più debole, cioè più poroso e con una bassa concentrazione di minerali. Sembra che si manifestino per la prima volta quando spuntano gli incisivi permanenti, ma non è così. La prima manifestazione si può notare quando spuntano i primi molari permanenti, qualche mese prima della perdita degli incisivi da latte.

Come suggerisce il nome del problema, i denti che possono presentare difetti dello smalto sono i molari (al massimo 4) e gli incisivi (al massimo 8). Questo significa che il numero di denti che possono essere coinvolti da questa patologia varia da 1 a 12. A seconda dell’estensione delle aree colpite e della scarsità di minerali presente, si possono distinguere forme lievi (macchie bianche) o medie e gravi (macchie marroncine).

Le problematiche legate alla MIH (Molar and Incisor Hypomineralization).

Avendo uno smalto debole, i denti coinvolti sono più fragili e più sensibili al freddo e al caldo: questo significa che possono rompersi più facilmente e che pulirli bene diventa difficile, perché spazzolare e sciacquare dà molto fastidio. È facile intuire che l’insieme delle due cose aumenta il rischio di carie, perché i denti restano spesso sporchi, oltre al fatto che sono di per sé più deboli. C’è da dire che questo circolo vizioso coinvolge in particolar modo i molari rispetto agli incisivi, che presentano macchie per lo più bianche e quindi di forma lieve.

All’interno di una stessa bocca ci possono essere macchie diverse; la grandezza e la qualità delle stesse tendono, se non trattate adeguatamente, ad aggravarsi andando a coinvolgere strati sempre più ampi e più profondi del dente.
Altro inconveniente, che purtroppo si verifica molto spesso, è che l’anestesia risulta inefficace nel trattamento di questi denti e ad oggi non siamo ancora riusciti a spiegare bene il perché. Non è chiaro nemmeno il motivo per cui alcuni bambini risultano colpiti da queste forme di smalto debole. Le ipotesi sulle cause sono molte, ma nessuna è stata ancora scientificamente confermata.

MHI: che cosa possiamo fare oggi?

Come prima cosa, per limitare il peggiorare delle lesioni è fondamentale la diagnosi precoce. Questo permette una corretta e quanto più efficace possibile pianificazione del trattamento e consente ai genitori di ricevere una corretta informazione sullo stato di salute dei denti e sulle future cure necessarie.

La fase di trattamento vero e proprio, invece, riguarda il rinforzo delle aree di smalto debole e la protezione verso la sensibilità al freddo e al caldo – quindi mineralizzazione e desensibilizzazione – attraverso l’uso costante e quotidiano di dentifrici ad alto contenuto di fluoro, l’applicazione di impacchi con gel al fluoro e l’uso di prodotti a base di calcio/fosfato derivati dalla caseina reperibili, ad oggi, soltanto presso il vostro dentista.
Nei casi più gravi il trattamento ha lo scopo di prevenire la rottura del dente attraverso l’uso di sigillanti per solchi e fossette, che proteggono il dente dal rischio di carie causato dall’accumulo di placca. Nel caso in cui la carie fosse già presente o la rottura già avvenuta, si ricorre alla ricostruzione dei denti coinvolti.

È importante tenere conto che a causa della diversa struttura dello smalto, i sistemi di adesione dei materiali da ricostruzione sono meno efficaci. Questo dato condiziona notevolmente la durata dei restauri ed è importante che i genitori siano consapevoli della necessità di controlli costanti e ravvicinati e della possibilità che possano rivelarsi necessari trattamenti di tipo protesico (intarsi/corone).

Faggian Clinic

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