I farmaci possono influire sulla salute orale?

Fabio Betteti

Fabio Betteti

L’assuzione dei farmaci può compromettere la salute orale, specie negli anziani.

Una delle condizioni di salute che più influisce sulla qualità della vita degli anziani è la salute orale. Questa è minacciata sia dall’involuzione stessa della componente biologica-funzionale dei tessuti orali e dell’apparato masticatorio, sia dalle conseguenze a livello orale delle sempre più numerose prescrizioni farmacologiche a cui l’anziano va incontro per affrontare la sfida continua di una maggior aspettativa di vita ed una sua migliore qualità. Le tipiche malattie sistemiche che colpiscono le persone anziane vanno a peggiorare le loro condizioni orali già compromesse per l’invecchiamento fisiologico, agendo con un meccanismo soprattutto indiretto dato dagli effetti secondari dei farmaci assunti per il trattamento di queste malattie.

La popolazione anziana ha prevalentemente malattie croniche e quindi per il resto della vita – dal momento della diagnosi – sarà in terapia polifarmacologica anche per la presenza concomitante di più malattie. In Italia gli anziani (65 anni e oltre) che sono il 22% della popolazione (Bilancio Demografico ISTAT 2015) assorbono il 54% della spesa per farmaci della popolazione generale e tale incidenza supera il 60% se si considerano i consumi. Un paziente anziano con età superiore ai 74 anni presenta consumi e spesa rispettivamente 22 e 8 volte superiori a quelli di un paziente con età compresa tra i 25 e i 34 anni (AIFA: Rapporto Nazionale sull’uso dei farmaci in Italia. Anno 2014).

Quindi gli anziani sono il campione più rappresentativo degli effetti indesiderati di una data terapia farmacologica essendone i maggiori “consumatori”. Inoltre la popolazione anziana è in continuo incremento rispetto a quella generale e gli effetti indesiderati dei farmaci saranno sempre più visibili anche all’odontoiatra che annovera, nel suo bacino di utenza, un’ampia fetta di popolazione anziana.

Le patologie croniche che principalmente affliggono gli anziani e per le quali si ricorre alla prescrizione farmacologica sono essenzialmente: le malattie cardio-vascolari (ipertensione arteriosa, insufficienza cardiaca, valvulopatie, angina, infarto del miocardio, aritmie, attacchi ischemici transitori, ictus), le malattie degenerative del sistema nervoso (morbo di Parkinson, m. di Alzheimer), le malattie neoplastiche, il diabete, le malattie psichiatriche (principalmente la depressione maggiore, le malattie reumatiche (artrosi, artrite reumatoide, polimialgia reumatica ecc.).

La xerostomia, la disgeusia, l’ipertrofia gengivale sono tutte condizioni orali che possono insorgere e peggiorare la salute della bocca nel suo insieme. Tali manifestazioni sono spesso dovute al consumo di farmaci che vengono prescritti in combinazione nelle età più avanzate, proprio per la presenza di una o più patologie croniche.

Xerostomia, disgeusia e ipertrofia gengivale: cosa sono?

La xerostomia o secchezza delle fauci è l’effetto indesiderato all’assunzione dei farmaci che più comunemente interessa la cavità orale. Costituisce, infatti, l’80% di tutti gli effetti secondari che interessano il distretto oro-facciale. Più di 600 farmaci sono associati a xerostomia e tra questi principalmente: farmaci antidepressivi triciclici, antipsicotici, antimuscarinici ad azione antiparkinsoniana, diuretici, broncodilatatori, antiistaminici, inibitori della pompa protonica, miorilassanti, benzodiazepine, farmaci per l’incontinenza urinaria.

Nell’anziano il flusso salivare già ridotto fisiologicamente per la riduzione della quota corporea dell’acqua che accompagna il processo di invecchiamento e per la ridotta introduzione idrica data dal venir meno del senso di sete tipica dell’età più avanzata, subisce un’ulteriore riduzione farmaco-indotta favorendo l’insorgenza di processi cariosi distruttivi. La facile esposizione della radice dentale che si ha nelle età più avanzate per “ritiro”della gengiva che normalmente ricopre il colletto dei denti, espone i tessuti duri più vulnerabili del dente ( dentina e cemento ) all’azione dei  batteri cariogeni. Infatti è facile trovare in questa fascia di popolazione denti con corone integre, smalto perfetto e carie destruenti a livello del colletto o anche proprio a livello della radice esposta. 

Alcuni pazienti con secchezza orale persistente possono sviluppare una sensazione di calore e bruciore orale e tendono ad avere una scarsa igiene orale.  Date le importanti proprietà antibatteriche, meccaniche e biochimiche della saliva, la xerostomia si associa anche a intolleranza alle protesi mobili dentali, alla comparsa di gengiviti e parodontiti ed infezioni orali soprattutto da candida (candidosi orale ).

Dell’ipertrofia gengivale causata da farmaci anti epilettici, farmaci immunosoppressori e farmaci calcio-antagonisti ad uso antiipertensivo o antianginoso si è già parlato in un precedente articolo (“Gengive gonfie: rimedi e cause“). Qui mi limiterò a ricordare come una gengiva gonfia possa contribuire localmente alla difficoltà di rimozione della placca batterica – rimozione già difficile da effettuare correttamente per una persona anziana con magari deficit cognitivi e/o funzionali – favorendo così lo sviluppo o l’aggravamento di una patologia parodontale già presente.

La disgeusia, tra gli effetti indesiderati da farmaci, è il meno preoccupante dal punto di vista odontoiatrico in quanto non può portare a danni dei tessuti orali ma trattasi esclusivamente di una fastidiosa percezione alterata e continua del  gusto con prevalenza dell’amaro piuttosto che del dolce o metallico o salato. Ad esempio i farmaci bifosfonati usati nel trattamento dell’osteoporosi e di certe forme tumorali provocano spesso disgeusia con retrogusto amaro o metallico. Gli ACE-inibitori usati da soli o in combinazione con altri diuretici nell’ipertensione arteriosa, nello scompenso cardiaco congestizio, nella nefropatia diabetica possono causare disgeusia. Una vera e propria riduzione del gusto (ipogeusia) la può dare la levodopa usata nel trattamento del m. di Parkinson e anche alcuni antidepressivi.

L’odontoiatra può aiutare a gestire gli effetti indesiderati dei farmaci

Un’auspicabile collaborazione tra odontoiatra e medico curante è la miglior strategia nel gestire gli effetti orali indesiderati dei farmaci che possono manifestarsi nell’anziano, complice l’abbondante prescrizione farmacologica spesso rilevata all’anamnesi odontoiatrica. Maggior collaborazione tra queste due figure può portare all’analisi della possibile sospensione di un particolare farmaco e alla sua eventuale sostituzione con un altro analogo che al pari dell’effetto farmacologico desiderato può essere privo dell’effetto secondario riscontrato.

Anche strategie alternative alla sostituzione possono essere discusse e adottate per diminuire, ad esempio, la secchezza orale somministrando alcuni farmaci anticolinergici durante le ore diurne e non prima di dormire, in modo da evitare l’ulteriore riduzione del flusso salivare fisiologicamente già minore durante la notte. E ancora, controlli più frequenti e test di carierecettività mirati sui pazienti anziani in terapia multi-farmacologica costituiscono  per l’odontoiatra un atteggiamento professionale eticamente ineccepibile, attuando una corretta prevenzione ovvero un eventuale precoce intervento terapeutico limitando così l’invasività nonché i costi di trattamenti più complessi, cosa quest’ultima di grande importanza soprattutto per coloro che economicamente devono anche contare su un modesto assegno pensionistico.

Dr. Fabio Betteti

Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova nel 1983. È stato allievo del dott. Gianfranco Carnevale frequentando il corso biennale di perfezionamento in Parodontologia (1987-1988). Si è perfezionato in Implantologia sotto la guida del Prof. Ugo Consolo all’Università di Modena e Reggio Emilia (2005). Ha inoltre frequentato corsi nazionali e internazionali di aggiornamento e perfezionamento in chirurgia parodontale e implantare e corsi di endodonzia. Si occupa prevalentemente di endodonzia e terapia parodontale.

PREV POST NEXT POST

Articoli correlati