Tutte le tipologie di trauma dentale

Tommaso Cappellin

Tommaso Cappellin

Quanti tipi di traumi dentali esistono?

Dopo aver parlato di infrazione e delle fratture dentali, riprendiamo il tema degli infortuni a carico dei denti, trattando nello specifico le varie tipologie di trauma e riservando all’avulsione, la forma più grave, un approfondimento specifico.

Eccole.

Quali misure adottare in caso di infortunio?

Concussione

Per concussione, si intende una botta al dente senza conseguenze. Si può percepire dolore alla percussione, nonostante il dente sia nella sua posizione naturale. L’unica cosa da fare è recarsi dal dentista. Non sono necessarie terapie se non controlli periodici per verificarne la vitalità. In caso di necrosi, il dente dovrà essere sottoposto a trattamento canalare.

Sublussazione

Il dente appare integro nella sua posizione naturale ma risulta un po’ mobile e percepisce dolore alla percussione. Ci può essere sanguinamento dalla gengiva. Il paziente non deve far altro che recarsi subito dall’odontoiatra. Normalmente non è necessario alcun trattamento, può essere posizionato uno splintaggio per bloccare il dente e dare maggior comfort al paziente. Rimangono fondamentali gli esami periodici per monitorare la vitalità del dente. In caso di necrosi, il dente dovrà essere sottoposto a trattamento canalare.

Lussazione estrusiva

Il dente appare integro ma più lungo degli altri ed è sensibile alla percussione. Bisogna recarsi dal dentista il quale riposizionerà il dente e metterà uno splintaggio per due settimane. Successivamente si eseguiranno controlli periodici per valutare la vitalità del dente. In caso di necrosi, il dente dovrà essere sottoposto a trattamento canalare.

Lussazione laterale

Il dente appare spostato verso l’interno della bocca o verso le labbra ed è immobile. Anche qui la corretta diagnosi viene effettuata radiograficamente; può verificarsi anche una frattura dell’osso alveolare. Il dentista deve riposizionare il dente liberandolo da ciò che lo blocca nella posizione scorretta. Il dente va poi bloccato con uno splintaggio per quattro settimane mentre la vitalità del dente va monitorata periodicamente. Se dovesse incorrere la necrosi, il dente va devitalizzato.

Lussazione intrusiva

Il dente appare più corto degli altri o più corto rispetto a prima del trauma ed è immobile. È indispensabile recarsi subito in uno studio odontoiatrico. Se il dente appartiene a un soggetto giovane e la radice deve ancora formarsi completamente, non è necessario alcun trattamento: si osserva se il dente erompe autonomamente. Se così non fosse, bisogna riposizionarlo per mezzo di un apparecchio. Nel caso, invece, di un dente che ha completato la formazione della radice, sarà il clinico a decidere se non intervenire, se estruderlo ortodonticamente o chirurgicamente, a seconda di quanto il dente risulta dislocato. In ogni caso, il dente va bloccato con uno splintaggio. Si deve poi monitorare la vitalità della polpa con richiami periodici; se il dente dovesse andare incontro a necrosi, risulterà necessaria la terapia endodontica.

Avulsione

Per avulsione si intende la perdita di un dente a causa di un trauma. Questo evento rappresenta tra lo 0,5 e i 3% di tutti gli infortuni dentali. Poiché l’avulsione è la forma di trauma più grave, dedichiamo un paragrafo ad hoc. Molti studi dimostrano che la prognosi sia strettamente dipendente da ciò che viene fatto nei momenti immediatamente successivi all’incidente. Perciò, è molto utile educare la popolazione a conoscere quali siano le manovre corrette da intraprendere in queste circostanze. Nella maggior parte dei casi, il reimpianto del dente è il trattamento di prima scelta anche se non sempre può essere effettuato immediatamente. Ci sono, inoltre, alcune condizioni individuali e mediche per le quali il reimpianto non è indicato: grave malattia cariosa, grave malattia parodontale, paziente non collaborante, immunosoppressione e gravi condizioni cardiache.

Quali pratiche di primo soccorso seguire

In caso di avulsione di un dente, dopo essersi assicurati che si tratti di un dente definitivo (i denti decidui non vanno reimpiantati), è importante seguire le seguenti pratiche:

  • mantenere calmo il paziente;
  • prendere il dente per la corona (la parte bianca) e non toccare la radice;
  • se è sporco, lavare il dente sotto l’acqua fredda corrente per massimo 10 secondi e poi riposizionarlo. Fare stringere al paziente un fazzoletto di carta fra i denti per mantenere il dente in posizione;
  • se per qualche ragione non si riesce a reimpiantare il dente, conservarlo nel latte (mai in acqua). Se il paziente è cosciente, il dente può essere tenuto all’interno della sua bocca;
  • raggiungere il dentista di fiducia il prima possibile.

Una volta in studio, verranno effettuate tutte le valutazioni più opportune per decidere la migliore terapia per il dente che ha subito il trauma.

Stabilire quale sia il corretto piano di cura in casi di avulsione implica una serie di considerazioni di pertinenza odontoiatrica, che esulano dallo scopo educativo di questo articolo. Chi volesse tuttavia approfondire, può trovare informazioni a questo link: Dental Trauma Guide – Dental treatment guidelines for primary and permanent teeth.

 

Dr. Tommaso Cappellin

Laureato in odontoiatria e protesi dentaria presso l’Università degli Studi di Padova nel 2020. Durante il periodo universitario ha frequentato corsi extra curricolari di conservativa con il dott. Marco Calabrese e il dott. Lorenzo Graiff, di allungamento di corona clinica tenuto dal prof. Leonardo Trombelli e di endodonzia con il dott. Luca Bovolato. Attualmente sta seguendo il corso annuale di Protesi Dentaria tenuto dal Dr.Gracis a Milano.

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