Tutto quello che c’è da sapere sul bruxismo

Tommaso Cappellin

Tommaso Cappellin

Cos’è il bruxismo?

Il bruxismo è un’attività ripetitiva dei muscoli masticatori controllati dal nervo trigemino, caratterizzata da:

  • serramento (clenching),
  • digrignamento (grinding), dei denti
  • pressione in posizione fissa della mandibola contro l’osso mascellare.

Quest’ultima manifestazione prende il nome di serramento mandibolare ed è una situazione nella quale il paziente, pur mantenendo i denti staccati, ha i muscoli del massiccio facciale contratti, a differenza dello stato di mandibola rilassata senza contatto dentale.

Quando si manifesta il bruxismo?

Il bruxismo ha due distinte manifestazioni circadiane: può manifestarsi durante il sonno (sleep bruxism – SB) o durante lo stato di veglia (awake bruxism – AB).

Quali sono le cause del bruxismo?

Fino a qualche anno fa, i fattori occlusali come la malocclusione e i precontatti sembravano essere i responsabili di questa patologia. È stato dimostrato che le problematiche occlusali non sono, in realtà, così determinanti. Si è focalizzata, perciò, l’attenzione sui fenomeni del sistema nervoso centrale. Questo, però, non vuol dire che l’occlusione non sia coinvolta; infatti, è indispensabile ottenere sempre un’occlusione stabile e bilanciata.

Perché si digrignano i denti?

L’eziologia del bruxismo è multifattoriale: stress, ansia, arousal, genetica, anatomia, funzionamento del sistema dopaminergico e qualità del sonno sono tutti fattori che rientrano tra le cause. Andiamo più nel dettaglio:

  • occlusione dentale: non si può capire se un paziente con una malocclusione possa diventare bruxista così come non lo si può capire dallo studio dello scheletro. La valutazione degli schemi occlusali non è d’aiuto;
  • dente del giudizio: può essere causa di bruxismo per varie ragioni: spina irritativa parodontale o spina irritativa occlusale;
  • OSAS: la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) è una condizione nella quale il paziente smette di respirare quando dorme, per una frazione di secondo o per un periodo più prolungato (20-40 secondi). Il paziente si sveglia perché non riesce a respirare e prova la sensazione di soffocare. L’OSAS è collegata anche all’infarto nel sonno. Di solito si tratta di pazienti russatori nei quali le vie aeree si chiudono perché ci sono delle alterazioni morfologiche della faringe. In altri casi accade che, in posizione supina, la lingua cada posteriormente occludendo le vie aeree. Con la polisonnografia è possibile monitorare una persona mentre dorme attraverso dei sensori i quali rilevano anche l’attività dei muscoli masticatori. Quando un paziente entra in crisi apnoica parte un’attività muscolare ritmica a livello mandibolare che ha come conseguenza il digrignamento dentale. Potrebbe accadere che questi movimenti facciano in modo di spostare la mandibola in avanti per aprire le vie aeree. Il principio di tale fenomeno protettivo è lo stesso che sta alla base dei dispositivi di avanzamento mandibolare (MAD – Mandible Advancement Devices);
  • GERD: i pazienti con reflusso gastro esofageo sono più soggetti ad essere bruxisti;
  • fattori biologici e genetici: potrebbero rappresentare una variazione fenotipica per cui si riscontra una certa familiarità e a volte i pattern della malattia sono tutti uguali. Ad esempio dentatura abrasa tutta a sinistra;
  • fattori esogeni: alcuni farmaci, droghe, fumo, caffeina danno un’attività muscolare fuori controllo. I pazienti fumatori sono spesso bruxisti;
  • sistema dopaminergico: si attiva in pazienti che sono soliti serrare fortemente per concentrarsi durante lo studio o il lavoro. Alterazioni patologiche del sistema dopaminergico si verificano anche in disturbi motori più gravi come la malattia di Parkinson;
  • fattori psicosociali: stress, ansia, disturbi dell’umore, risposte alle emozioni, insoddisfazione sul luogo di lavoro, problematiche relazionali, condizioni economiche sono situazioni che possono essere collegate al bruxismo.

Gli studi dimostrano come il bruxismo della veglia sia maggiormente espresso come serramento dentale (clenching) e collegato all’ansia di stato (ad esempio l’ansia causata da situazioni estemporanee pericolose).

Il bruxismo del sonno è principalmente rappresentato dal digrignamento (grinding) ed è relazionato all’ansia di tratto, ovvero alla persona sempre ansiosa.

Riassumendo il bruxismo può essere:

  • Un fenomeno fisiologico (collegato a meccanismi di protezione, OSAS, concentrazione)
  • Specchio di disturbi non manifesti (ansia di stato/tratto, sensibilità allo stress)
  • Conseguenza di farmaci o droghe (antidepressivi)
  • Manifestazione di altri disturbi motori (Parkinson)

Sullo stesso tema, puoi leggere anche

Come diagnosticare il bruxismo

Come curare il bruxismo

 

Dr. Tommaso Cappellin

Laureato in odontoiatria e protesi dentaria presso l’Università degli Studi di Padova nel 2020. Durante il periodo universitario ha frequentato corsi extra curricolari di conservativa con il dott. Marco Calabrese e il dott. Lorenzo Graiff, di allungamento di corona clinica tenuto dal prof. Leonardo Trombelli e di endodonzia con il dott. Luca Bovolato. Attualmente sta seguendo il corso annuale di Protesi Dentaria tenuto dal Dr.Gracis a Milano.

PREV POST NEXT POST

Articoli correlati